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FIABE D'IDENTITÀ: due proposte per riflettere su alcune parole-chiave del "Rischio Educativo" |
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UNICO INCONTRO |
Titolo:
Fiabe d'identità: L'avventura educativa, attraverso la lettura di tre fiabe di Andersen
Scheda di presentazione:
Scrive Stanislaw Grygiel:"Le fiabe sono una grande parabola sul mistero che è la vita. L'uomo, ascoltandole impara se stesso. Gli parlano della sua casa perduta, del suo errare e del dolore, del suo grande desiderio di tornare all'antica condizione e di Colui che si svela in un modo che sconvolge totalmente l'uomo e gli offre una mano di aiuto. Le fiabe aprono all'uomo gli occhi e quindi lo educano".
Per oltre trent’anni Roberto Filippetti ha letto (anzi recitato) fiabe, innanzitutto nelle Scuole superiori in cui insegna. Poi le ha lette ovunque: ai bambini piccoli e agli studenti universitari, nei Corsi d’aggiornamento per docenti di Scuola Primaria e nelle serate per genitori. La lettura recitata è un rischio, un mettersi a nudo. Un rischio che vale la pena correre: occorre farsi "attori" ovvero lettori tesi a "far agire" le parole, teatralmente, perché colpiscano, vadano a segno.
La prima mossa dell'interlocutore è la sorpresa per un fascino, per una spettacolare bellezza che accade; poi inizia la "caccia al tesoro", l'indagine sulla sostanza profonda del testo...
Ecco: Filippetti ha questa capacità di educare affascinando, attraverso le grandi parabole sul mistero della vita: da Giotto a Caravaggio, dalla poesia alla narrativa fantastica.
Leggerà tre fiabe di Andersen. E ciascuno imparerà un po' di più se stesso: lo struggimento del cuore, la sorpresa dell'incontro col "tu" che compie il desiderio, e quella nuova "forma dello sguardo" che abbraccia la realtà così com'è.
Obiettivo:
Attraverso la lettura creativa di tre fiabe di Andersen queste conversazioni propongono la lettura come affascinante incontro con testi che evocano il "cuore", ovvero la struttura profonda dell'io: un essere costituito da relazioni vitali, connotato da una "vocina" - come la chiama Collodi - che viene a maturazione nell'incontro-scontro col "tu". Per questa via il ragazzo scopre progressivamente la propria identità.
In filigrana, le parole-chiave del "rischio educativo", quelle parole che l'adulto non deve mai perdere di vista.
Incontro:
L'incontro si articola in tre tappe, scandite dalla lettura di altrettante fiabe di Andersen:
L'uomo di neve (ovvero in cosa consiste il "cuore" dell'io)
Il brutto anatroccolo (o del "tu" che comunica il passato dentro un vissuto presente)
Il lino (o dello sguardo valorizzatore)
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MINICORSO IN DUE CONVERSAZIONI |
Titolo:
Fiabe d'identità: L'avventura educativa, attraverso la lettura di alcune fiabe
Scheda di presentazione:
Scrive Stanislaw Grygiel:"Le fiabe sono una grande parabola sul mistero che è la vita. L'uomo, ascoltandole impara se stesso. Gli parlano della sua casa perduta, del suo errare e del dolore, del suo grande desiderio di tornare all'antica condizione e di Colui che si svela in un modo che sconvolge totalmente l'uomo e gli offre una mano di aiuto. Le fiabe aprono all'uomo gli occhi e quindi lo educano".
Per oltre vent'anni Roberto Filippetti ha letto (anzi recitato) fiabe, innanzitutto nelle Scuole superiori in cui insegna. Poi le ha lette ovunque, ai bambini piccoli e agli studenti universitari, e addirittura in un corso d'aggiornamento... per nonni! La lettura recitata è un rischio, un mettersi a nudo. Un rischio che vale la pena correre: occorre farsi "attori" ovvero lettori tesi a "far agire" le parole, teatralmente, perché colpiscano, vadano a segno.
La prima mossa dell'interlocutore è la sorpresa per un fascino, per una spettacolare bellezza che accade; poi inizia la "caccia al tesoro", l'indagine sulla sostanza profonda del testo...
Ecco: Filippetti ha questa capacità di educare affascinando, attraverso le grandi parabole sul mistero della vita: da Giotto a Caravaggio, dalla poesia alla narrativa fantastica.
Leggerà tre fiabe di Andersen. E ciascuno imparerà un po' di più se stesso: lo struggimento del cuore, la sorpresa dell'incontro col "tu" che compie il desiderio, e quella nuova "forma dello sguardo" che abbraccia la realtà così com'è.
Obiettivo:
Attraverso la lettura creativa di alcune fiabe di Andersen e di brani di Collodi, Saint-Exupèry e Pascoli, queste due conversazioni propongono la lettura come affascinante incontro con testi che evocano il "cuore", ovvero la struttura profonda dell'io: un essere costituito da relazioni vitali, connotato da una "vocina" - come la chiama Collodi - che viene a maturazione nell'incontro-scontro col "tu". Per questa via il ragazzo scopre progressivamente la propria identità. In filigrana, le parole-chiave del "rischio educativo", quelle parole che l'adulto non deve mai perdere di vista
Incontro [articolazione delle due conversazioni]:
1. L'educazione del "cuore" (attraverso la lettura dell'Uomo di neve di Andersen e del XXI capitolo del Piccolo Principe di Antoine De Sant-Exupèry)
2. L'adulto, figura autorevole di fronte al ragazzo, e sorgente di giudizio sulla positività di tutte le cose (attraverso la lettura di brani del Pinocchio di Collodi, di due fiabe di Andersen - Il brutto anatroccolo e Il lino - e di una fiaba in versi di Pascoli, Il fringuello cieco)
N.B. nel 2013 il corso è stato articolato in tre mattinate, dalle 9 alle 13, e frequentato dai Docenti di Scuola dell’Infanzia della FISM di Venezia. Per la didattica della fiaba ha collaborato la Dott.ssa Emma Bacca.
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